Vittorio Zucconi a Monza per Novaluna
Edoardo Marino
Naturalmente, vivendo il nostro a Washington, come corrispondente de la Repubblica, non potevano mancare riferimenti all'America di oggi e al fenomeno Obama. Che gli esseri umani non nascano buoni, leali e democratici come magari sosteneva Rousseau lo sospettavamo, ma Zucconi ci ha ricordato che proprio per evitare una società egoista, illiberale o razzista, fu scritta la costituzione degli Stati Uniti del 1787. Costituzione che si basava fortemente sulla divisione dei poteri e sul reciproco loro controllo, ma anche, con forza, sulla necessità di una effettiva indipendenza e libertà della stampa. Quale docente di letteratura italiana all'università di Middelbury (Vermont) ha potuto constatare che ciò non toglie che oggi molti Americani siano convinti che l'essere democratici è la condizione naturale dell'umanità, e che per questo vada esportata. Dalla sua permanenza a Mosca durante la dittatura comunista ha verificato come sia difficile definire il concetto di democrazia, specie in paesi che nel passato non hanno avuto esperienze nemmeno lontanamente somiglianti ad essa, anzi hanno vissuto con regimi autoritari, più o meno paternalistici che, in cambio di qualche graziosa elargizione e di difesa dalle paure (dei nemici, dei diversi, delle avversità naturali o altro), chiedeva maggiore o minore rinuncia alla libertà e, più modernamente, il consenso, se non la dedizione completa. Ai numerosi studenti e giovani presenti Zucconi ha ricordato che la democrazia non sono le elezioni, più o meno libere, ma partecipazione attiva alla politica, assunzione di responsabilità e non... devoluzione della stessa. Non è mancato quindi un inevitabile confronto, tra i Paesi che hanno vissuto la Riforma e quelli del Concilio di Trento che hanno invece... devoluto. Ad una delle numerose domande riguardanti il consenso sul presidente Obama, ha risposto che per ora resta alto. Sulla crisi economica finanziaria ha tratto il convincimento che gli Usa sono pronti a ripartire non appena ci sarà il primo segno di inversione di tendenza. Grande affluenza di pubblico, con ragazzi seduti per terra nella corsia centrale e vecchietti in piedi sui lati E. Marino Le altre conferenze del ciclo: A CESARE QUEL CHE E' DI CESARE Roberto Osculati martedì 7 aprile I PREDATORI DELL'ARTE PERDUTA Fabio Isman martedì 21 aprile LA COSTITUZIONE: SANA E ROBUSTA? Giovanni Sabbatucci giovedì 14 maggio 4 aprile 2009 |